....cast your eyes on the ocean
cast your soul on the sea.....
....when your darkest nights seems endless.....


....please remember me....


E facile nel mondo seguire le oppinioni del mondo
E facile nella solitudine seguire le proprie
ma il grande uomo e colui che anche in mezzo
alla follia mantiene sue proprie
con perfetta dolcezza

l'indipendenza della solitudine

Oceano



Devil in the details......

Perdo...no

Non c'è pane per i miei denti, non c'è sole per i miei occhi, ne dolce musica che possa rilassare il mio stanco umore, ci sono solo io che con i miei occhi guardo la gente cambiare dinnanzi ai loro corti passi. Gli occhi della gente piangono lacrime blu lasciando segni indelebili sui loro volti, gli occhi della gente parlano e gridano aiuto, i miei occhi guardano e piangono lacrime nere come il carbone, malinconia e sofferenza e mentre cerco di far smettere gli altri di versare del blu, nessuno riesce a guardare quello che i mei occhi dicono, nessuno percepisce il folle dolore che ha invaso la mia anima, solo io che alzando lo sguardo in alto tento di scorgere quel sole che ho tanto bramato in passato e che ora cerco di evitare lottando tra la voglia di tornare a vivere e quella di sprofondare nell'oscurità, sto perdendo il mio nome, sto sparendo tra il vento dei dolci e profondi respiri di amori sopiti e infranti.

Inscindibile........

Ricordi come era bello ascoltare il vento? Le onde del mare che si infrangono sugli scogli? Oppure osservare per ore intere le stelle con quella brama di volare tra di esse... Adesso dov'è questo insaziabile istinto che mi portava a perdermi tra le piccole cose della vita? Credo di non sapere la risposta, so di non conoscere nemmeno il luogo dove mi sono perso, e cerco da fermo con la paura che prevade dentro di me che cresce di secondo in secondo. Adesso ascolto i lamenti del passato, note distorte e composte da un oscurità che non fa parte di me, ma che credo di dover accettare come nuova parte del mio essere... Oscurità e me, due elementi inscindibili ormai.

happy your'e gone

it's senseless.....

I giorni passano ed io ho perso il segno, mi rendo conto che ogni secondo di questa mia eternità è monotono, guardo quel cellulare con la speranza che qualcuno mi cerchi, resto immobile seduto sul mio letto sperando che le cose cambino. Ma quello che mi chiedo è, come fanno le cose a mutare se io me ne sto con le mani in mano a penarmi per quello che non ho? Ma il punto è che ho quasi totalmente perso la voglia di andare avanti e mi illudo di qualcosa che non c'è, la gente mi dice di stare tranquillo, come faccio ad essere tranquillo, certo gli altri non sentono ciò che sento io..questo vuoto immenso che non capisco più cosa serve per colmarlo, loro hanno le proprie vite frenetiche e non potranno mai capire quello che sento..che non sento... La mia vita è di notte, dentro quei miei sogni che vorrei non finissero mai, e al mio risveglio imiei occhi non esitano a far scivolare quella goccia fredda e intensa.. Ormai tutti possono dirmi quello che vogliono, tanto sono e saranno sempre e solo fredde ed inutili parole prive di verità.

la terra in me........quella vuota

E' già passato tanto tempo, tutte le sofferenze di prima sembravano essere sparite, ma dentro il mio cuore rimane il vuoto di quella traccia incisa da i ricordi che fanno così male che respiro a stento. Un solo minuto vorrei poter non esistere, cessare di pensare, vedere, sentire... Ma non è una richiesta che potrà mai essere ascoltata da nessuno. Ho freddo, sono freddo e il mio cuore mai più troverà quel tepore spento ormai da tempo e questo non mi rende nemmeno triste, nessuna emozione vive più in me, solo la stanchezza fisica e mentale di un uomo privato del suo unico desiderio, quello di amare, e mi ritrovo qui a vivere una vita fatta solo di emozioni fisiche dimenticandomi di quelle piccole cose che un tempo erano il mio punto di riferimento. Non ci sarà mai un giorno in cui potrò piangere nuovamente dalla gioia, lo so, non accadrà mai più.. E tra le note di un ricordo sfocato mi perderò ancora una volta, fingendomi sorridente al mondo esterno, come fino ad ora ho fatto.

martedì 30 marzo 2010

L'arrivo......terza parte

Quando finalmente siamo arrivati al porto, ci venivano incontro l'intero gruppo che ci aspettava con un benvenuto caloroso. Anche se non gli conoscevo al inizio, mi abbracciavano e baciavano alla maniera italiana. Nascondevo in me quell che provavo, ero commosso e se non facevo attenzione, mi scaperrebbe pure una lacrima....quanto e stato per me l'ultima volta di essere stato accolto cosi forte? Io uno sconosciuto qualunque, essere abbracciato sinceramente e sentire parole tipo "ciao finalmente sei arrivato", senza dare importanza chi o cosa ero. Marcella mi presentava il gruppo. Pablo della spagna, Mirca da good old england, Joseph dalla australia e poi c'erano Giulia, Carlo, Marzia, Gianfranco, Matteo, Sandra e Marcella dall'italia. Noi 11 allora eravammo quell gruppo che era destinato di stare per giorni insieme, su una barca a vela su cui navigeremo verso l'orizzonte, graffiando la superfice del mare senza lasciare traccie. Un viaggio che iniziava da qui per ogni uno di noi acquistando delle esperienze che ci restano dentro per sempre, per il resto della vita, chissà.
Dato che la crew aveva gia hissato tutto l'equipaggiamento a bordo, mancavo solo io per occupare la mia brandina nella cabina che dividevo con alcuni del gruppo, mentre Gianfranco mi spiegava tutto. Cala la sera, e il vento porta il suono del faro che ora si vedeva anche quell raggio di luce gigantesco come una spada che cercava di trafliggere la notte. Noi, dopo che ci siamo un po rinfrescato, ci dirigevammo verso un piccolo locale dove Carlo ha prenotato la cena per noi. Un piccolo semplice locale con un camino decorato, le sedie e i tavoli di legno massiccio fatte a mano con molta cura nei dettagli, le doghe che strillavano dopo ogni passo su di essi, il personale che parlava il sardo di cui non capivo una "mazza". Radunati attorno a un tavolo grande abiamo trascurata una piacevole serata, in attesa che ci portavano degli piatti tipici di questa reggione a base di pesce, parlevamo su cosa ci si aspetta nelle prossime settimane a bordo, dato che alcuni membri facevano parte di un proggetto scientifico dell istituto marino di Genova che finanziava la gran parte di questa "gita".
Un profumo apetitoso ci svegliava dalle nostre chiacchere, vedevo arrivare dei piatti preparati portata da una donna corpulente piu o meno alta di un metro e "qualcosa" (ma tutti i sardi son cosi piccoli?). Pesce fresco alla griglia, pane appena sfornato, verdure miste cucinati in vari modi, le bottiglie di vino bianco appena stappati giusto in tempo per farlo respirare prima di degustarlo, vari tipi di formaggi e prosciutto crudo che stuzzicavano il palato, qualche insalata mista molto saporita. Tutto questo cibo emanava un profumo intenso che ad solo anusarlo mi sentivo gia sazio, inebriandomi i sensi, mi drogava, come se io fossi facesse sesso con la cucina sarda fino al orgasmo che esplodeva sulla mia lingua, mama mia che paradiso culinario.
Non lasciavo questa occasione fuggire, di assaggiare, di assaporare, di accarezzare con la lingua, di toccare con i miei sensi questi cibi fatti e cucinati con amore e cura che mandavano tutti i miei neuroni in tilt.
Brindando alla nostra salute con il grappa sardo che completava questa cena oppulente. Era da tanto che non cenavo cosi, in compania e senza fingere o essere teso. Siamo rimasti li dopo cena per raccontarci per quale motivo volevamo fare questo viaggio.
Ognuno si raccontava, parlando dei suoi radici e il motivo del suo viaggio.
Alcune storie erano brevi e semplici, altri erano scientifici ed altri invece erano alegri o tristi, ma tutti quanti erano curiosi, volevano sapere se la loro vita vissuta fino ad ora era al "completo" o se mancava qualcosa per completarla. Abiamo filosofato sul destino e destinazioni e il loro significato, toccando orizzonti inimaginabili. Toccava poi a me di raccontarmi, avevo un po di difficcultà di trovare un inizio perche non conoscevo molto bene la lingua italiana e per paura di offendere qualcuno con la parola sbagliata, cercavo di descriverla. Non mi nascondevo di raccontarmi e che cosa mi e accaduto e per quale motivo volevo fare questo viaggio. Joseph diceva che a volte il destino ti colpisce talmente duro a volte quando meno te lo aspetti. Io rispondevo che forse il mio aveva uno scopo un motivo per colpirmi brutalmente, forse perche dovevo ancora trovare la mia vera risposta, sulla mia strada del fato. La mia opinione dava agli altri un po da pensare, e Marcella mi guardava in modo strano, come se fossi mi direbbe che facevo gia il primo passo che andava nella mia "direzione".
La mia avventura iniziava, mentre fuori e scesa la notte
con la luna piena....

FINE PRIMO CAPITOLO

mercoledì 24 marzo 2010

L'arrivo..... (seconda parte)

A Vienna non potevo restare, anche perche nel giorno in cui i medici mi hanno confermato duramente nudo del mio cancro nello stato critico, e essatto in tale giornata mi lasciava Jeannette per un altro, comunque una doppia martellata definitiva, poco prima di natale. Anche se dovevo seguire le terapie per cercare di combattere quell tumore, non ce la facevo a stare li nel mio monolocale di 56 mq in mezzo alla neve sporca, e dove il caffe diventa dopo 1 minuto un ghiacciolo se non ti sbrighi quando fai la collazione fuori porta con la sigaretta accesa. Certo, potevo visitare i miei genitori ed parenti per non stare solo e per non esser classificato come un potenziale suicida, che era piu probabile dopo tutto quello che ho e che stavo subendo DA SOLO. Ma non sarebbe giusto, non sarebbe un "vero" natale se l'oscuro mantello dell cancro ti avvolge come un ombra infernale, pronta ad colpire quando meno te lo aspetti.
Mi riccordavo del mio faible per gli delfini e per i miei sogni, di cui purtroppo l'ultima persona con cui dividevo tutto, mi abbandonò, ed in piu questo fottuto cancro, entrambi hanno spazzato via tutte le mie speranze, il mio credo nella vita, il credo nel amore vero, il mio ottimismo di vivere, le mie piccole gioie quotidiane.....tutto ANNULATO ("oggi il aeroporto dell anima chiude per sempre per causa di mancanti fondi di manutenzione, rimangono accesi solo i reparti neccessari prima della demolizione definitiva")
Allora pensò, prima che tutto questo mi sbrana l'anima a brandelli, prima che mi inietto la siringa finale, prima che lascio questo mondo folle da solo, volevo vedere e sentire un ultima volta i delfini in cui mi sentivo da loro stranamente atratto. Ho scelto il rischio...

Frenata brusca.....
Sono stato bruscamente strappato via dai miei pensieri oscuri, pensando che ora mi suonasse la mia ultima ora, (cazzo non volevo morire cosi)in mezzo di questo paesaggio....in the middle of nowhere. Mi voltò verso Marcella per assicurarmi che siamo ancora interi. Ma guardavo solo in due occhi seri in quel viso che esprimeva preoccupazione ed leggermente incazzato. Alla mia sciocca domanda che cos'e accaduto, lei mi rispose con una sottovoce tutt'altro che divertente, ma con calma mentre mi fissava.
"senti roberto, se vuoi veramente iniziare questo viaggio, devi essere disposto di lasciare andare via tutte le tue preoccupazioni, pensieri paure ed ansie che ti consumano pesantemente, e inizia a fidarti di quello che stai ora per incontrare, senza sapere che cosa incontrerai o affronterai, se non sei disposto ad farlo sarebbe inutile di proseguire perche cosi non raggiungerai esplorando te stesso, nuovi confini ed orizzonti per la tua vita....ora smettila di pensare ed inizia di essere felice per quello che vedi sia per te e anche per gli altri membri del gruppo!"
Nonostante come guidava la panda (che oramai la chiamavo "cucina volante"), mi sembrava che lei ha percepito i miei pensieri incasinati, guardavo nello specchietto ed avevo la conferma, guardavo in un viso pensieroso, quello mio, ed per questo che lei frenava come una pazza cosi bruscamente, per "svegliarmi" dal mio silenzio ombroso. Dopo quell discorso suo, Marcella riaviava la macchina che mi sembrava cosi vecchia e consumata, perche appena giocava col pedale per accelerare, la panda si comportava che si stesse per frantumarsi, e che prima o poi mi troverò in una panda CABRIO.Le chiese quanti anni aveva questo cartoccio sulle spalle, e lei mi rispose con una smorfia, che finche non perde la benzina ed ha ancora 4 ruote che toccano l'asfalto, allora resisterà ancora per molto tempo....
"Santo cielo" pensò "questa avventura inizia proprio alla grande,che dio mi aiuti"..

Attraversavammo il piccolo paesino di Pula con il suo piccolo porto, dove i pescherecci galeggiavano tranquillamente verso il molo mentre le donne col grembule che aspettavano con i loro bambini che giocavano sulla riva, il rittorno dei loro mariti ed padri. Mi scappò un sorriso al solo pensiero di essere uno di questi pescatori, tornando a casa con la mia barca da mia moglie corpulente che mi stava aspettando irrequieta al molo per darmi poi un abbraccio caloroso in forma di due schiaffi in faccia col pesce perche ero troppo a lungo sul mare. Il mio leggero sorriso si trasformava pero poi in una smorfia ironica ed infantile imaginandomi sempre di piu questa scena imbarazzante. Marcella che cercava di raccontarmi un po di questo paesino se ne accorta della mia smorfia sorridente che non potevo piu nascondere. Chiedevo subito scusa dato che mi guardava incredula, per non essere frainteso, e raccontò quello che mi passava in mente. Prima non succedeva niente da parte sua, ci guardavammo senza una parola, per poi esplodere insieme in una risata, ma una di quelli che ti fa scappare la pipi. Dio che risata, che bello, cosi semplice, per causa di un pensiero banale. Mi spiegava poi che dovevammo sbrigarci perche gli altri ci stavano aspettando a Santa Margherita, e che io ero l'ultimo arrivato che mancava. Nel fratempo mi ero abituato allo stile di guida del mio autista pazzo che prendeva le curve come un guerriero camicaze. Dopo una serie di curve colline e tunnel, raggiungevammo finalmente nel tardo pommeriggio la piccola citta di Santa Margherita. Non esistevano abastanza parole per descrivere questa bellezza incantevole che si mostrava di fronte a noi, e pregavo Marcella di fermarsi un po per "respirare" questo dipinto di vita viva. Parccheggiavamo accanto della strada principale su una collina. Uscivo fuori aprendo la porta per sgranocchiare le mie povere ossa che strilavano di un riposo, dato che noi ci siamo beccati ogni buco che esisteva sul asfalto lungo il viaggio.....mama mia che dolori.
Santa Margherita si presentava immerso in una laguna protteta dalle colline di grano che la abbracciavano, dove il vento accarezza e soffiava onde invisibili sul grano attorno a questa piccola perla colorata. Le case erano di vari colori intensi che mi riccordavano la citta Santander al nord della spagna. L'aria salata che profumava di mare si saziava col suono del Faro che udivo da lontano......come un saluto lontano.
Una spiaggia bianca che si stendeva verso il piccolo porto dove vedevo delle piccole luci in vari colori, cani che abbaiavano e correvano lungo la spiaggia in caccia di qualcosa o semplicemente correndo. E il sole che pian piano tramontava accarezzando con i suoi raggi rosso dorati la superfice del mare causando una sinfonia intensiva di scintille colorate che mi abbagliavano magicamente. Potevo stare per ore e ore ad amirare questo momento per me eterno, ma Marcella che si avvicinò a me per dirmi di tornare alla macchina per proseguire verso il porto. E il suono del Faro mi accompagniava....

TO BE CONTINUED

lunedì 22 marzo 2010

finalmente......

Finalmente sono riuscito a tradurre il primo capitolo del mio libro, e se ho finito spero che qualche casa editrice e interessata dato che in austria e stato gia pubblicato alcuni capitoli miei....ma se va avanti cosi, ci metto dei anni a tradurlo ahahahah....spero prima che muoio

Libro: PEPE ...quando l'anima urla
copyrights Marni Roberto

Un grande abbracio a Joseph (hi there my friend), Marzia (sento sempre la tua musica dentro me), Matteo, Gianfranco, Marcella (la pazza), Pablo "Pablito", Carlo (la sirena), Mirca, Sandra e Giulia
siete sempre nel mio cuore e chissà forse ci rivediamo......

1. Capitolo

L'arrivo

Quando finalmente atteravo a Cagliari, mi sentivo complettamente esausto ma una strana sensazione mi e rimasta ancora mentre scendevo le scale, di cui prima non me ne ero accorto durante il volo per causa della stanchezza che avevo.
Non mi importava se questo viaggio mi rovinava economicamente, o che metteva a rischio lo stato attuale della mia salute indebolita.
Accoglievo ogni possibillità senza di pensarci due volte, perche per me era piu importante il "oggi" e non il "domani" per raggiungere un mio traguardo.
Anche i pensieri ombrosi che riguardavano il prossimo ciclo della chemio che stavo per affrontare, gli spegnevo in questo istante per dare la mia attenzione a questo momento.
Non sentivo piu il freddo scuro mantello invernale che mi avvolgeva a Vienna, quando sono salito a bordo di questo aereoplano, per affrontare questo "mio" viaggio personale. Questa atmosfera nella sala degli arrivi dove i viaggiatori ritiravano il loro bagaglio (gia, avrei voluto lasciare il mio a Vienna questo mio bagaglio oscuro che mi consumava...)mi penetrava con le sue imagini ed impressioni.
E come se non esisteva per me il tempo, era come se io mi muovesse lentamente in una sfera che mi isolava dal tempo fuori, in mezzo a questa gente che correva attorno a me, lasciando scie e tracce di se stessi come muri ofuscati che poi piano piano svanivano mentre erano gia altrove.
Il caldo bagliore del sole che trapassava i vetri riscaldava il mio viso come un caloroso saluto mediteraneo. Chiudo i miei occhi per abbracciare con la mente questi raggi dorati intensi che mi accarezzavano i miei pensieri....un istante eterno.

Il rumore delle voci che udivo in questo momento si trasformava nel rumore calmo dell mare, come un ritmo incantevole, e mentre aprivo i miei occhi sentivo una lacrima scivolare sulla mia guancia che lasciava una scia che rinfrescava la mia pelle accaldata dal sole quando senti un leggero soffio del aria. Una sensazione di sollievo mi pervase, in quella sfera invisibile senza tempo.
Li dove stavo con il mio bagaglio avevo una ottima vista sulla sala che osservavo e quello che ho visto mi stringeva il cuore di tenero amore.
Le persone che stavano aspettando al uscita nella sala di attesa,per riabbracciare, i loro cari, amici, familiari ed amori che erano divisi per un lungo tempo. Sentivo le grida di gioia prima dell impatto dell abbraccio, sentivo che si raccontavano a perdifiato tutto quello che gli accadeva nell'assenza dell altro, come se fosse domani non esiste, genitori che abbracciavano piangendo i loro figli, e la cosa piu bella erano le varie coppie che si bacciavano freneticamente per poi dirsi con uno sguardo che diceva piu di tutte le parole del mondo "amore mio, ti amo, mi mancavi da morire"....
Contava solo quell unico momento intenso, eterno.
I bambini che giocavano tra la gente per inervosire i loro genitori nell attesa di un parente lontano.
"it's a beautifull day", mi veniva in mente questa canzone degli U2, che rispecchiava proprio questi istanti che osservavo qua.

Mi abassò per prendere le mie borse, cercando di raccogliere le mie poche risorse di forza fisica per caricarli su un trolley ed aviarmi poi verso l'uscita dove dovevo incontrare una persona che mi aspettava. Non avevo fretta, e mentre trascinavo l'ultima borsa di viaggio sul trolley sentivo una mano che si fermò sulla mia spalla. Spaventato di questo tocco mi alzò girandomi per vedere chi e che mi disturbava. Guardò in due occhi marroni incuriositi, un viso abbronzzato dal sole e mare, capelli neri e ricci e con un sorriso bianco come la cresta di una onda perfetta che qualsiasi surfista vorebbe cavalcare questa onda con la sua tavola da surf, mentre mi chiedeva se io sarei il signor Roberto.
Lei era piu piccola di me, io che sono alto quasi 2 metri contro la sua altezza che arrivava malappena al mio avambraccio......con le scarpe.
Confermando la sua domanda presentandoci, parlavamo poi degli dettagli riguardando il viaggio che stavvo per affrontare.
Marcella sapeva gia della mia malattia dato che ci "conoscevammo" solo tramite e-mail quando facevo la domanda per ottenere la disponibilità di un posto sulla barca. Lei mi aiutava con i miei bagagli a caricarli andando poi verso l'uscita dell aereoporto. Normalmente non era un problema per me ad sollevare il peso delle borse se ero in piena salute, ma cosi come ero ora faticavo tanto pero, avendo perso molto delle mie forze fisiche a causa degli trattamenti nella clinica, fredda, sterile, ultima stazione per molti....
Mi vergognavo un po a vedere questa piccola donna che buttava le mie borse dentro una fiat panda bianca che sembrava di sbricciolarsi da un momento al altro mentre salivammo in essa.
Marcella mi chiedeva se io avevo mai avuto esperienza su le barche a velo, e se io ho mai incontrato delfini o balene in natura. Io le raccontavo delle mie vacanze a Teneriffa e sulla isola La Gomera dove in questo passaggio marino tra queste isole, andavo vicino la costa di Los Gigantes sotto aqua per osservare le ombre scure dei delfini sotto di me e che al improviso uno di essi mi faceva per un nanosecondo il solletico al mio piede, e di consequenza io mi spaventavo a morte di questo contatto fisico.
"e strano" pensò, Marcella guidava come il diavolo in persona con la sua Panda, e nonostante il traffico pazzesco, lei emanava una tranquillita e calma mai visto prima, mentre mi ascoltava. Quando arrivavo al punto dove un delfino mi toccava il piede ed io spaventato come ero cercavo di fuggire, respirando aqua che vomitò fuori appena raggiungevo tutto sconvolto la superfice, sentivo un sorriso come da un bambino che ha appena vinto un premio nel gioco,ma talmente entusiasta che per un momento perdeva il controllo della macchina (cosi mi sembrava mentre ero attacato alla piccola leva che alzava o abassava il finestrino come se fosse un salvagente).
Quella risata suonava suonava libero, senza sforzarsi, senza gesti inutili, come una onda che ti travolge con la sua splendida natura prima che si abatte sulle rocce.
Ho avuto paura per il suo stile di guida e nel pensiero sottoscrivevo gia il consenso per la donazione dei miei organi dopo la mia morte sorridente, pero lei mi calmava subito con parole limpidi e chiari come l'aqua "da oggi in poi non avrai piu paura di chiunque o di qualsiasi cosa tu affronti nel tuo futuro roberto....VEDRAI"

Beh, un po scettico su quello che diceva pensò solo "le tue parole nell orrechio di dio" e fidavo a lei la mia vita. Uscendo da Cagliari viaggiavammo lungo la costa rocciosa ed amiravo in silenzio la natura e vegetazione mediterranea che ci circondava. Il sole emergeva questo paessaggio in un vortice di luce e ombra, l'aria profumata di spezie mescolato con quello dell mare mi procurava un starnuto dopo l'altro, dopo che abassavo il finestrino, lasciando scivolare la mia mano aperta sulla corrente d'aria, che tutto cio davano a Marcella nuovamente l'impulso di sorridere a crepapelle. Mi agrappavo subito alla piccola leva del finestrino perche ormai le sue risate possono essere letali, pensavo ironicamente mentre cercavo di pulire il mio naso. Nonostante l'inverno era piacevolmente "caldo" qui, ma dicevo solo a me stesso "ci mancava solo l'affredore". Beh, dovevo stare molto attento sulla mia salute indebolita per colpa della chemio, ogni virus potteva scattenare in me l'inferno dove non si canta poi piu "fever", ma d'altronde che potevo fare? starmene a Vienna e soffrire? O rischiando tutto?

CONTINUE TOMMOROW

sabato 20 marzo 2010

Per Patrizia.......



.....per una donna che e rinata, non importa quante volte ma che E rinata con la sua forza di volonta per VIVERE.....

Patrizia sei e rimani per me UNICA nel tuo essere DONNA
ti amo
ti adoro
e ti voglio bene
per quello che sei dentro te stessa

Roberto


P.S. ho visto FOG che mi ha rubato questo video in un altra versione (menomale hihi)
ma ha raggione pure lui....

giovedì 18 marzo 2010

Lettera a un cuore......





Cuore mio,

scrivo a te queste lettere perche cerco un canale di parlarti. Ogni giorno sento il tuo battito in cui contiene mille momenti e pensieri, mille emozioni, belli e brutti.
Con te insieme abbiamo iniziato un viaggio che non e finito, e spero che non finisce mai con te.
Tante volte ci siamo parlati o litigati, ognuno a modo suo, e sai la cosa piu bella e
che nonostante tutto non ci siamo mai abandonati.
Negli momenti speciali, di gioia e tristezza, di dolore e conforto, di odio e di amore, sapevavammo entrambi a chi potevammo alla fine fidarci ciecamente....
Scrivo a te cuore mioper dirti quanto ti amo per la pienezza ed unicità nella vitache mi regali ogni istante, e nella notte del silenzio mi coccoli col tuo battito che mi porta lontano.
Nuotando con te insieme in quel oceano pieno di sogni che dormono in quegli oscuri abissi meravigliosi, di pace gioia e amore.
Mi fai vedere e capire che la vita non e niente senza sogni e speranze, senza la capacita di distinguere tra tesori veri e quelli falsi.
Io e te siamo sempre una costante fissa finche un giorno cala il sipario anche per noi.
Non voglio mai mancarti di attenzione amore affetto e cura, perche senza di te non potrei vivere, senza il tuo battito, non potrei essere quello che sono.
E quando ti accarezzo e come se fossi la tua stessa mano calda e tenera mi stesse accarezzando l'anima.
Le melodie che ci stiamo regalando iniziando con un semplice "ciao, come ti senti oggi?" mi accompagnano ovunque io vado portandoti con me.
A te ti dedico ogni lettera ogni melodia, ogni nota singola limpida, ogni silenzio....scritto, parlato, pensato, sognato, amato, cuore mio.
Ti prego non smettere mai il tuo battito, voglio complettare insieme con te grande cose reali e non reali.
Puoi fidarti sempre di me che io non ti lascio mai solo e non ti tradisco mai. Io ero e sono sempre con te anche nel momento del bisogno, ti ho prommesso col stesso sangue che scorre in te, che ti sarò fedele fino alla fine perche voglio invecchiare con te durante questo nostro viaggio dove condividiamo ogni istante anche nei nostri spazi.
Questa sinfonia e infinita e mi riempie i miei occhi spesso stanchi, di lacrime piemo di amore e tenerezza profonda quando ti sento, in quel oceano eterno che si chiama vita.
Si, ti voglio cosi come sei....un oceano eterno di bene.....col cuore

PER SEMPRE


Lettera a un cuore......

Roberto



martedì 16 marzo 2010

il tempo.....



Chi può dire dove finiscono le strade
dove i giorni iniziano.....?
e chi puo dire se il tuo amore aumenta
quando il cuore fa la sua scelta.....?
Chi puo dire perchè il tuo amore rimpiange ciò da cui il tuo cuore è fuggito
e chi puo dire perchè il tuo cuore piange quando l'amore fa la sua scelta...?
Chi può dire se quando le strade s'incontreranno questo amore sarà nel tuo cuore
e chi puo dire quando i giorni finiscono se la notte trattiene tutto il tuo cuore...?

Chi può dire se il tuo amore aumenta quando il cuore fa la sua scelta...
E chi può dire dove finiscono le strade
dove iniziano i giorni...
Chi sa?


SOLO IL TEMPO




giovedì 4 marzo 2010

Che ne sa la gente......



....eppure ho creduto sempre in qualcosa in qualcuno, anche se tutto attorno a me mi diceva il contrario, anche nel piu grande dolore avevo una piccola speranza, anche se la delusione mi sradicava anche quella.....
che ne sa la gente.....come ci si sente presa per il culo nella vita...
loro non sprecano mai un secondo in piu a chiedersi quali son le consequenze per me....prendono e basta
non hanno la capacita vera di "vedere" oltre, perche non vuole per raggioni razionali fingendo di essere liberi creativi ma in realtà sono legati senza colore al...
sistema
società
egoismo
regole mai scritte
..........................e poi si lamentano del malessere che sentono, poveri illusi

che ne sanno di me? NIENTE
e se sono triste...........non mi nascondo
e se sono un sognatore.....non mi nascondo
e se sono inamorato .......non mi nascondo
e se sono arrabiato........non mi nascondo
e se sono altruista........non mi nascondo
e se sono egoista..........non mi nascondo
e se sono vivo.............non mi nascondo
e se muoio dentro e fuori............................non mi nascondo
e se rincorro i miei sogni smariti e ritrovati.......non mi nascondo
e se rimango me stesso.....non mi nascondo
e se mollo tutto per qualcuno o qualcosa senza pensare..............non mi nascondo

..................................................e perche?

perche..........................amo quell essere speciale

amo......per amore

questo e l'oceano....questo sono io


mercoledì 3 marzo 2010

Retro......back to the origin



mi riccordo.....
1981
quando andavo a scuola udi per la prima volta i DM
da una audiocassetta......il mondo dark mi chiamava
e da li partiva tutto.....
"the sun and the rainfall"
dio mio quanto tempo e passato....la WAVE generation
non volevo altro ascoltare che solo gli DM
toccavano dentro di me qualcosa che prima "dormiva"
volevo....desideravo....vestirmi di nero
tingermi i capelli biondi....miii che sballo
la mia stanza decoravo con gli poster ......."here is the house"
i miei primi DOC MARTIN
la ruvida pelle nera della mia ghiacca
la mia mania di cambiare colori dei miei occhiali....verde, giallo, rosso, blu....
"leave in silence"....."shake the disease"
ho ancora tutta la raccolta dei loro dischi...."new dress"




il mio primo concerto a stoccarda (ho speso tutta la mia paghetta che ho messo da parte)....."nothing's impossible"
al ingresso dello stadio alcuni mi scambiavano per il grande MARTIN GORE
col cappello da cowboy, cappelli biondi, vestito in pelle e jeans nera.....




mi sentivo al mio agio....essere fuori dell comune
pure le raggazze mi notavano (beh nella adolescenza capita).....ma mi sono vendicato....dopo anni di insulti perche avevo l'acne acuta....."sei uno zombie" una "pizza"....
"death's door"
grazie agli DM che mi aiutavano anche a superare poi certi momenti difficili col passare dei anni....."enjoy the silence/Violator"
.....




oggi li sento ugualmente spesso ed col passare del tempo ho scoperto ed aggiunto altra musica che si avvicinava un po a loro.....
"waiting for the night" (guardatelo a schermo pieno, che brividi)




non potrei dire (se qualcuno me lo chiede) qual'e la mia canzone preferita degli DM....dipende dal mio stato d'animo cioe se son incazzato allora ascolto "john the revelator" o "wrong"....se mi pervade la melancolia (alcune persone sanno che potrei ascoltare hihi)allora li ho una vasta scelta tra "the things you said" e "home" fino alla canzone cult "in the name of lust" o "judas"



......e la notte mi richiama nuovamente......solitario oceano "i'm waiting for the night"

lunedì 1 marzo 2010

Nella Notte non sei sola




Il sole scorre sopra di me anche se sta fisso li, mentre il mondo piano piano si affonda nell oscurita notturna. E quando si risveglia la Notte fonda inizia un inferno che ruba il giorno la vita.
Quello che nega il mondo durante il giorno,
lo invita la Notte e una di queste ombre verrà creata da me.
Scuri lati della propria anima offre ognuno di noi in cambio in mezzo della gente che si cerca e trova solo l'euforia come drogati,
cercano di afferarmi e a volte ci riescono a tirarmi giu in una catacomba pieno di maschere neri ed sorridenti, qui posso oltrepassare ogni confine,
vendere la mia anima drogata o forse cercare un angelo e salvarmi....

Puo la possibilità di non vedere piu sorgere il sole,
portarmi via la voglia di vivere?
Io condivido con tutti stannotte il peso e la paura di vivere o morire in una battaglia eterna che ci fa amalare e ci ruba la forza.
Mi appendo a ogni cosa che mi svuota, che mi indebolisce, diffendendomi di accettare quello che mi ha spezzato per non amettere che mi sono sbagliato.
Ma se e vero che attraverso i nostri sbagli nella vita si puo diventare "completo"
e quello di chi si appende alla vita per paura, si sbaglia.
Allora il dolore di "lasciare" non e nulla
contro il dolore in cui ti viene tolto TUTTO.

In una notte irequieta si spengono i sogni come la fiamma di una candela, e quelli che non parlano dal cuore portano in se un dolore, protetto e nascosto dietro mille scuse.
Dovrei pregare ma qualcosa me lo impedisce, voglio perdonare ma la vita mi pugnala col dubbio. Non posso credere, il mio amore si frantuma in mille pezzi per colpa dell egoismo. Voglio fidarmi ma non so piu come si fa, non vedo piu la "mattina", no.....vedo solo una nebia fitta scura che mi travolge.
Ghiaco legato e pestato sul asfalto.....

MA NON HO INTENZIONE DI FINIRE COSI, NON HO INTENZIONE DI ARRENDERMI, CAMBIERO QUESTA VITA E SOPRAVIVERò. VERRA UNA NUOVA "MATTINA" CHE PORTERA SPERANZA PER OGNUNO DI CHI E RINATO SOTTO DOLORE DAL COMA PER POI RIACCENDERE NUOVAMENTE IL FUOCO NELL PROPRIO CUORE DI CUI LA VITA E OGNI GIORNO NELLE NOSTRE MANI.....

......E LA LUCE NOTTURNA TERMINERA TUTTO

nella notte non sei sola/o
.....come la luna e l'oceano

Passato..Ti voglio bene....e molto di piu....col cuore....da anni

Riuscire a dimenticare è troppo difficile e nonostante ci abbia provato in un milione di modi differenti sei sempre li con quel sorriso nei miei ricordi annebbiati , che per anni mi ha dato la forza di andare avanti. Un amica che è volata via col vento, la persona che ritenevo tra le più importanti della mia vita, colei che mi ha fatto crescere e diventare un uomo maturo. Non posso ne voglio chiedere altro a nessuno, continuerò a camminare in questa strada cercando di far finta che il passato è soltanto quel vago ricordo che con il tempo diventerà sempre più sbiadito e lontano. Tanto so che non leggerai mai quanto ho detto ma ...devo almeno scriverlo da qualche parte...mi manchi stellina....tanto


Per la mia vita……mi faccio un regalo.
Rivendico il diritto alla gioia e quello al dolore.
Al mostrarmi come sono e a non avere maschere.
Il diritto di ridere e piangere. Il diritto alla solitudine rumorosa. Il diritto allo straziarmi il cuore nel dolore e nel gioire.
Rivendico con me stesso il diritto a conservare, a trattenere, a non buttare via nulla.
A conservare i momenti belli e quelli brutti, nello stesso cassetto.
Rivendico ogni scelta della mia vita, anche quelle sbagliate col senno di poi, e se ne devo, ho dovuto, pagare un prezzo, rivendico di pagare anche quello – con gli interessi.
Nel giorno della mia vita mi regalo una solitudine non voluta ma consapevole.
Mi concedo il diritto di condividerla, certo che gli amici veri non la vedranno come un peso sulle loro spalle. Mi concedo una festa privata con gli amici che non ci sono – e con quelli che non ci sono più.
Nel giorno della mia vita mi regalo una preghiera
mi concedo di scomparire mi regalo l’opacità del camminare invisibile.

Oggi mi regalo il freddo